Universita': Catanzaro, esami falsi a 300 euro a prova
2007-11-14 20:12
CATANZARO - Esami comprati, esami venduti. All'università di Catanzaro, facoltà di Giurisprudenza, corso di laurea in economia aziendale, bastavano 300 euro per falsificare un esame facendo risultare di averlo superato, magari con un buon voto. Ad incassarli sarebbe stato un funzionario, Francesco Marcello, di 49 anni, responsabile della segreteria didattica. Marcello è agli arresti domiciliari con l'accusa di corruzione e falso ideologico e materiale. Nei suoi confronti i carabinieri hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare chiesta ed ottenuta dal gip, Antonio Rizzuti, dal pm Salvatore Curcio.
Lo stesso magistrato che sta conducendo l'inchiesta sulla sottrazione dei modelli contenenti i test di ammissione ai corsi a numero chiuso della facoltà di Medicina annullati dal rettore, Francesco Saverio Costanzo, su richiesta del ministro Mussi, e poi fatti ripetere. Nell'inchiesta sono indagati anche tre laureati che avrebbero ottenuto il titolo accademico grazie alle irregolarità commesse da Francesco Marcello. Il pm Curcio ha sequestrato le loro lauree. Non è da escludere che nel prosieguo dell'indagine i laureati coinvolti nella vicenda possano aumentare. L'indagine andava avanti dall'ottobre dello scorso anno sulla base di una segnalazione del rettore dell'epoca, Salvatore Venuta, successivamente scomparso. Venuta denunciò alla Procura che nel corso di una sessione di laurea un docente della facoltà di Giurisprudenza aveva scoperto che una laureanda aveva superato anche l'esame relativo alla sua materia, ma che lui quella studentessa non l'aveva mai vista.
Le indagini hanno portato così alla scoperta del "traffico" di esami che riguardano il corso in economia aziendale, istituito nel 2001 e che ha prodotto i primi laureati nel 2005. Gli esami che risultano falsificati sono, al momento, 13. Nove riguardano un solo studente ed i restanti quattro gli altri due. Un sistema "sicuro" anche perché tra i compiti di Marcello c'era anche quello di redigere e custodire i verbali di esame. Uno dei tre studenti indagati ha collaborato col pm Curcio, svelando il sistema studiato dal funzionario arrestato per falsificare l'esame. Ma l'inchiesta potrebbe svelare altri illeciti. I carabinieri stanno esaminando, infatti, l'enorme quantità di documenti sequestrati nella facoltà di Giurisprudenza. L'ipotesi che viene presa in considerazione è che gli esami falsificati siano ben più dei 13 accertati al momento e che possano riguardare anche gli altri corsi di laurea gestiti dalla facoltà, Giurisprudenza e Scienze dell'amministrazione.